lunedì 18 maggio 2009
Apple numero 1 anche per Customer Experience
domenica 17 maggio 2009
Il culto Think Different
Think Different è persino grammaticalmente non corretto, perchè dovrebbe essere scritto “Think Differently”. Ma niente riesce a togliere potenza alla campagna pubblicitaria - giocata contemporaneamente con uno spot televisivo e migliaia di affissioni - più importante fra tutte quelle utilizzate da Apple in oltre trent’anni di storia. Think Different, “pensa in maniera differente”, è un esercizio di comunicazione emozionale che ha fatto scuola al punto di essere una delle campagne più imitate al mondo. Se lo scopo della pubblicità è suscitare emozioni che accendono i desideri, i quali, a loro volta, spingono agli acquisti, Think Different ridefinisce lo scopo della pubblicità perchè fa qualcosa in più. Costruisce delle identità. Spiega cioè, in chiave emotivo-evocativa, che cos’è Apple, che cos’è il suo prodotto di punta (il Macintosh) e chi è il suo utilizzatore. E questo, nel 1997 era il principale problema di Steve Jobs una volta tornato alla guida di Apple.
Cambiare il mondo era l’obiettivo del Macintosh più che dei personal computer di Apple che l’avevano preceduto, e questa dichiarazione molto ambiziosa è entrata, in un modo o nell’altro, non solo nel DNA della casa di Cupertino, ma anche dell’intero settore. E per cambiare il mondo è necessario pensare alle cose di tutti i giorni in maniera molto differente, dal punto di vista razionale, ma anche emotivo. Questo era il cuore, nato con il Macintosh, della strategia per la realizzazione dei prodotti Apple una volta che, nel 1997, Steve Jobs riprese il controllo dell’azienda. E questa è anche l’idea dietro alla comunicazione affidata nuovamente a Chiat/Day (l’azienda pubblitaria responsabile delle iniziali campagne pubblicitarie di Apple coronate da successo, come 1984, NDR).
La campagna Think Different, spiegava il 3 Agosto 1998 al New York Times Allen Olivo, allora responsabile per le worldwide marketing communications, è “per le persone alle quali non importa che cosa faccia il computer, ma a cui interessa cosa possono farci. La premessa è che quanti usano il computer di Apple sono differenti, e che noi che produciamo computer per quei pensatori creativi che credono che un individuo possa cambiare il mondo”.
La campagna Think Different era basata su uno spot televisivo e su poster e affissioni in cui comparivano i volti dei personaggi contemporanei definiti “i folli”: Bob Dylan, Albert Einstein, Ted Turner, Pablo Picasso, John Lennon e Yoko Ono, Thomas Edison, Muhammed Alì, Alfred Hitchcock, Miles Davis, Lucille Ball e Desi Arnaz, Marthin Luther King, Amelia Everhart, Jim Henson, Rosa Parks, Frank Lloyd Wright e persino l’attore Jerry Seinfeld.
“Non stiamo cercando di dire che queste persone utilizzano i computer di Apple - dichiarava sempre al New York Times Lee Clow, a capo della creatività di TBWA/Chia/Day - o che li avrebbero potuti usare. E’ una celebrazione emotiva della creatività, il modo con il quale dovremmo sempre parlare di questo brand.”
Gli effetti immediati della campagna pubblicitaria, insieme alla nuova generazione di prodotti che cominciano ad affacciarsi al mercato, portano una boccata di ossigeno ad Apple. E poi c’è la mitologia della campagna stessa, che dura a distanza di tanti anni. Ad esempio l’ultima versione del sistema operativo Mac OSX, la 10.5 chiamata Leopard, fa un piccolo omaggio quasi invisibile a Think Different.
sabato 16 maggio 2009
La classe di Apple: Think Different
venerdì 15 maggio 2009
Lo stile di qualità Apple risponde a Microsoft
Questo “episodio” è quello che più chiaramente risponde agli spot di Microsoft. Megan vuole un computer con delle caratteristiche specifiche e PC si è portato dietro uno stuolo di suoi simili per testimoniare l’ampia scelta che la ragazza potrebbe avere a disposizione.
Megan vuole un computer con uno schermo grande e un processore veloce, così PC screma dal gruppo i propri consimili lenti o con schermi troppo piccoli. Quando però la ragazza chiede un computer che sia esente da virus, che non crashi e non dia grattacapi PC si rassegna e se ne va anche lui insieme a tutti gli altri: “E’ tutta tua Mac”. Un piccolo particolare che fa la differenza. Quando la ragazza si presenta a Mac, dice: “Hi, I’m a Megan”. La si può leggere come una sottile critica agli spot Microsoft della serie I’m a PC. Lei non è un Mac, è Megan, una ragazza che usa un Mac. Non è una differenza da poco.
In questo video PC ha addirittura imbastito una diretta radiofonica e conduce un programma che si chiama “PC Choice Chat”, nel tipico stile della radio parlata americana. E’ un programma che dovrebbe aiutare gli ascoltatori a scegliere il PC più adatto alle loro necessità. Peccato che le telefonate che arrivano dagli ascoltatori siano tutt’altro che pro-PC. Il poveretto si diverte allora a cassare tutte le richieste degli ascoltatori con effetti audio ridicoli. Abbastanza lampante il riferimento alla montatura del finto “programma verità” Latop Hunters.
Nel terzo e ultimo spot torna protagonista una Mac Genius. Ancora una volta dopo gli spot Genius del 2007 e Off the Air del 2008, il Mac Genius è interpretato da una ragazza.
In questo caso la presenza del Mac Genius è lo spunto per un flashback in cui PC è alle prese con un servizio di supporto telefonico, un vero incubo. Ma PC non lo dà a vedere e senza lasciar trapelare alcuna debolezza dice serafico la sua bugia, sostenendo che il suo customer care, impersonale e spesso impotente, è esattamente paragonabile al supporto che può fornire una persona esperta in carne ed ossa.
lunedì 27 aprile 2009
"Solo" 23 passaggi per iniziare con il PC
PC spiega al suo eterno antagonista Mac che iniziare con Windows è facile come contare 1-23. Quello che all'inizio sembra essere un semplice errore di digitazione, facile come contare 1,2,3 è invece voluto da PC che si appresta a spiegare all'incredulo Mac tutti e 23 i passaggi necessari per iniziare con Windows. Da notare che l'ultimo è "incrociare le dita"...
Eccovi il video su Wired...
sabato 25 aprile 2009
Apple: App Store One billion downloads!
Un successo davvero strepitoso!! Più di un miliardo di download in soli nove mesi!
lunedì 20 aprile 2009
Quattro nuovi spot Get a Mac
Nelle ultime settimane, Microsoft (o chi per lei) ha realizzato dei video-spot pubblicitari (di dubbio gusto) a dir poco fuorvianti.
Arik Hesseldahl, giornalista di BusinessWeek, è riuscito ad intervistare Bill Evans, noto Apple evangelist, circa i mini-spot di Microsoft. Gli spot erano stati pensati per enfatizzare l’economicità dei PC ed etichettare i computer Apple come “troppo costosi e soltanto belli”. Questa è la dichiarazione integrale di Mr. Evans:
Non solo...“ Un PC non è un affare quando non fa quello che dovrebbe. L’unico punto sul quale Apple e Microsoft possono concordare è che tutti pensano che il Mac sia bello. Con il suo design impeccabile ed il suo software avanzato, niente può batterlo a qualsiasi prezzo ”.
Apple ha pubblicato oggi quattro nuovi spot della serie Get A Mac. Forse ci si aspettava che Apple rispondesse in qualche modo agli spot Laptop Hunters di Microsoft, ma (con una scelta sicuramente intelligente) Apple ha deciso di non cedere alle provocazioni dell’azienda di Redmond ed è rimasta fedele al proprio messaggio.
BioHazard
In questo spot, viene portato in primo piano il tema del rischio di infezioni da virus: PC è protetto da una tuta anti-contaminazione. Che sia un riferimento alla recente recrudescenza dell’attività del worm Conficker? La tuta, come ogni buon antivirus dovrebbe fare, protegge PC fino a un certo punto, ovvero fino a quanto il poveretto, per capire cosa gli sta dicendo Mac si toglie inavvertitamente la maschera.
Legal Copy
Qui PC si loda e si sbroda, con affermazioni abbastanza discutibili sull’eccelso funzionamento dei computer della “sua categoria”. Ad evitare problemi legali, come quelli di cui Microsoft ha dovuto preoccuparsi per la dicitura “Vista Ready”, ci pensa un “legal copy” (ovvero le classiche “scritte in piccolo”). Come PC apre bocca, la dimensione del copy, inevitabilmente, aumenta.
Stacks
Se Microsoft, nella sua serie di spot, ha deciso di dimenticarsi completamente del software installato sul PC, altrettanto non si può dire di Apple che con l’episodio Stack pubblicizza la nuova funzione Faces di iPhoto. Mac spiega al povero PC che se avesse iLife ‘09 (GRATUITO per chi compra un qualunque computer made in Cupertino) per trovare la foto di un amico non dovrebbe scorrere a mano pile intere scatti di ogni tipo.
Time Traveler
PC, stufo (e con lui il 99% degli utenti) dei freeze e di tutti gli altri problemi di Windows, decide di utilizzare la macchina del tempo per viaggiare fino al 2150 e scoprire la stabilità e la sicurezza dei propri pronipoti. Peccato che, tutine spaziali a parte, ben poco sia cambiato.
Insomma, quelli che aspettavano una risposta ai computer vecchiotti e alle accuse di Microsoft (il Mac? Un computer con la tassa Apple sopra) dovranno ricredersi: niente frecciatine né ripicche. La classe, dopotutto, si vede anche in questo.
Al mio portale YouTube potete trovare l'intera serie in italiano.
lunedì 6 aprile 2009
Microsoft: i PC sono sciattamente economici e decisamente brutti
Tetto massimo della spesa: 1500$, coi quali deve acquistare un computer che risponda a requisiti di portabilità, durata della batteria e potenza. Curioso che il protagonista dello spot finisca per scegliere proprio un HP, stessa marca di quella specie di mezzo agricolo non omologato che aveva deciso di acquistare la "simpatica" Lauren nel precedente spot.
Anche in questo caso Microsoft gioca tutta la propria campagna su falsi luoghi comuni e semplificazioni destinate ad un pubblico scarsamente informato. A metà del video Giampaolo dà un occhiata ad un MacBook esposto e dice:
“E’ così sexy, ma per me i Mac tendono più ad essere curati sotto il punto di vista dell’estetica che della potenza di calcolo. Non voglio pagare per il brand, voglio pagare per il computer”.
Inoltre l’HP HDX 16t che compra Giampaolo è un computer certamente migliore rispetto a quello pubblicizzato nello spot precedente ma fra le sue caratteristiche positive non è davvero possibile annoverare né la portabilità né la durata della batteria: schermo da 16 pollici, 3,3Kg di peso e 2 ore scarse di autonomia se lo si usa per lavorare normalmente. E questo PC non è neppure una gran potenza: nella sua versione base monta un Intel Core 2 Duo 2.0 GHz come quello dei MacBook, ma è dotato di RAM DDR2. Note positive: scheda video GeForce 9600M GT da 512 MB, che tuttavia non può dare il meglio di sé sul mediocre schermo di cui questo HP è dotato e finisce per succhiare una notevole quantità di batteria.
Sicuramente con questo secondo spot Microsoft ha affinato ancora di più il concetto espresso grazie alle doti attoriali di Lauren: non solo i PC costano meno dei Mac (ovvero: sono più sciattamente economici), ma possono pure vantarsi di essere decisamente più brutti.
Complimenti Steve Ballmer! La sua filosofia da venditore di auto usate col contachilometri truccato ormai sta diventando il trend ufficiale del pensiero Microsoft.
Ricordate sempre: dietro ogni computer c'è un sistema operativo. Se il sistema operativo è efficiente, non necessita di grandissime risorse per fornire servizi che propone. Questo è il caso di Apple e dei suoi portatili (non troverete un portatile con 1 GB di ram grafica, perché è troppa, per rendere uguale a Mac OS X bastano 512 MB, considerando poi che la batteria non ha durata eterna!). Se invece il sistema operativo è sprecone di risorse anche per i servizi più banali, allora ci credo che 512 MB di ram grafica non bastino! Questo è l'esempio di Windows!
sabato 28 marzo 2009
Le "nuove" balle: il Mac costa troppo
Ieri è comparso su internet uno spot made in Redmond piuttosto agghiacciante, ve lo propongo...
Vediamo perché agghiacciante...
La neolaureata della serie Il mac è troppo costoso e cool per me, oltre a non volersi semplificare la vita, capisce poco di economia e a Redmond pensano che la gente sia stupida. Facciamo qualche conto:
699,99 $ [Prezzo dell'HP] +
100,00 $ [RAM per futuri aggiornamenti Windows ] +
110,00 $ [Upgrade a Windows 7 è più costoso di quello s Snow Leopard] +
79,00 $ [indovinate cosa? Antivirus] +
399,00 $ [Assistenza] =
------------------------------------------------------------------------------------------
1387,99 $
Però... Non doveva spendere solo 1000 $?! Senza contare poi che l'hardware dell'HP SICURAMENTE non è inferiore in quanto a prestazioni di quello presente nei Mac! Non solo...
Le caratteristiche del PC che Lauren ha comprato ne testimoniano in maniera evidente la prematura tendenza all’obsolescenza quindi ne giustificano il basso prezzo. Inoltre, la risoluzione dello schermo del PC 17″ è 1440×900, quella dello schermo del MacBook White scartato da Lauren è 1280×800. A cosa servono, quindi i quasi 4 pollici di differenza? Per non parlare del peso o della durata della batteria!
Insomma, Microsoft indubbiamente si è accorta di aver fatto cilecca alla grande con la campagna pubblicitaria da 300 milioni di dollari e la serie di ads I’m a PC. Questo nuovo spot, il cui scopo è quello di diffondere il mito del costo eccessivo dei computer Apple, fa emergere evidentemente che la scelta di un comune PC Windows sia la migliore per chi non si sente abbastanza cool e sicuro per comprare un Mac. Le parole di Ballmer erano evidentemente il preludio di una nuova offensiva commerciale basata su assunti semplicistici e fuorvianti. Se fossi un dipendente Microsoft che davvero vuole bene alla sua azienda mi metterei le mani nei capelli.
Vi propongo in fine il video di una simpatica parodia di uno spot della serie "I'm a PC" che un gruppo di MacUser italiani non ha saputo trattenersi dal realizzarne!
domenica 15 marzo 2009
Apple VS BlackBerry: 1-0
I fan di Apple hanno realizzato uno spot che mostra quanto una mora possa rompere una mela...! :-)
Ricordate il video realizzato da Collegehumor? Povero CrakBerry! :-)
Nuovo spot iPhone 3G - Made in Germany
venerdì 13 marzo 2009
Apple e Microsoft: gli spot
In alcuni post ho allegato alcuni suoi spot video, ve ne propongo altri sul mio canale YouTube oltre ai due qui sotto.
Se per caso qualche Win-user non fosse proprio convinto di questo lo invito caldamente ad andare a vederseli, a maggior ragione se crede che la pubblicità made in Redmond sia più efficace di quella made in Cupertino.
A proposito vi propongo lo spot che l'attuale CEO Microsoft, Steve Ballmer, realizzò per pubblicizzare Windows XP.
Giudicate coi vostri occhi...
Personalmente ritengo che il signor Ballmer, come in certi momenti potrebbe tapparsi la bocca, in altri sappia far spettacolo. E anche abbastanza bene: se fosse un comico di Zelig alla gente piacerebbe. Basti vedere lo show messo su per mostrare i difetti del MacBook Air (che poi, almeno quelli che mostra, li vede solo lui!).
O anche il suo modo di sdrammatizzare, noto ad esempio quando uno studente cercò di colpirlo con due uova..! Gesto discutibile...
Come son cambiate le cose in casa Microsoft..!! Dalla stratosferica serietà di Bill Gates alla comicità (a volte controproducente come nel terzo video del post) di Steve Ballmer. Almeno questa è l'apparenza, speriamo di aver rotto definitivamente con Vista!! Che Windows 7 sia davvero migliore, in ogni senso, del predecessore! Questo lo auguro a me indirettamente (perché sarà impossibile separarmi definitivamente dal mondo Microsoft, visto che almeno 7 computer su 10 montano Windows), ma soprattutto agli utenti (convinti e non) che credono davvero che Windows sia il sistema operativo per eccellenza e che sia davvero ciò che vogliono.
giovedì 5 marzo 2009
Nuovo Spot iPhone 3G
venerdì 27 febbraio 2009
Mac OS X e virus? Tanto rumore per nulla
A distanza di qualche mese dalla dichiarazione di Apple, che tanto scandalo ha suscitato, in cui si consigliava agli utenti Apple di installare un antivirus, non si hanno più notizie a riguardo.
La dichiarazione che da subito negli esperti aveva suscitato perplessità perchè imprecisa e davvero inaspettata era molto probabilmente un modo per Apple per mettersi al riparo da eventuali futuri problemi, un modo insomma per cautelarsi contro ogni evenienza. Poichè però ha suscitato un gran polverone è stata rimossa nei giorni successivi.
Anche i giornali italiani hanno dato corda alla cosa con la tipica usanza italiana dei gran titoloni scandalistici e dal contenuto dell’articolo impreciso se non errato o completamente fuorviato, nulla di nuovo insomma per noi lettori italiani. Le perle che Repubblica ci fornisce (e che nessuno sa da dove lei stessa prenda) dimostrano l'incompetenza di certe persone.
Nell’articolo di Repubblica addirittura il sedicente esperto di tecnologie che ha scritto l’articolo ha consigliato un antivirus gratuito, ClamXav, che potrei anche consigliarvi di installare, così che possiate andare sulla pagina principale del programma e leggere che “Today, the number of viruses actively attacking OS X users is…NONE! However, this doesn’t mean we should get complacent about checking incoming email attachments or web downloads, for two reasons. Firstly, there’s no guarantee that we Mac users will continue to enjoy the status quo, but more importantly, the majority of the computing world use machines running MS Windows, for which an enormous quantity of viruses exist, so we must be vigilant in checking the files we pass on to our friends and colleagues etc.”
Insomma anche gli esperti di virus vi dicono di installare il loro programma solo per salvaguardare i vostri amici con Windows. Insomma, potete proprio dimenticarvi che cosa sia un virus finchè userete un Mac! Qui uno spot che Apple mise sul suo sito...
Per chi viene dal mondo Windows, può sembrare davvero strano non ricevere avvisi di sicurezza o riguardanti virus e aggiornamenti di protezione da virus. Il motivo è semplice: Mac, basato su sistema UNIX, è molto più sicuro e resistente agli attacchi di malware e virus, così da non richiedere nessun tipo di protezione, se non un firewall presente nel sistema operativo e un po’ di attenzione da parte degli utenti.
Ogni volta che un programma va a scrivere nelle librerie o a modificare aspetti del sistema operativo vi verrà chiesta la password del sistema, non vi spaventate quando uscirà la maschera ma semplicemente date l’autorizzazione al programma che eseguite. Ovviamente il sistema operativo non è così rompiscatole come succede in Windows (vedi il seguente spot Apple).
E’ così sicuro il vostro sistema da far dire a Apple che non esistono virus per Mac e solo a fine 2006 è stato trovato il primo “virus” per Mac, tra virgolette perchè non essendo a diffusione automatica (bisognava accettarlo via chat e poi aprirlo), è difficile paragonarlo ai veri e propri virus a cui si era abituati su Windows. Quindi, neo utenti Mac, dormite pure sogni tranquilli!
martedì 24 febbraio 2009
Nuova pubblicità web per i MacBook Pro
Lo spot è attualmente visionabile sulla Home Page di ArsTechnica, ma pare sia stato avvistato anche sul New York Times, e descrive le prodezze tecnologiche del portatile Apple in termini di durata della carica, vita totale della batteria per concludere infine con il motto: i nuovi MacBook, la famiglia più verde di portatili.
Questo spot è sullo stile di quello apparso sul sito di Yahoo in merito all'iPod Touch...
sabato 24 gennaio 2009
Buon 25simo compleanno, Macintosh!!
Qui sotto la presentazione del Macintosh da parte di Steve Jobs nell'Anno del Signore 1984!
E, nonostante oggi ci siano dispositivi di gran lunga più evoluti, anche rivederlo oggi procura un'emozione piacevole...