Gio.Kernel - Blog di Giovanni B. Saccone in diretta dall'Italia! - Apple, Mac, Lezioni di Vita, Video, Internet, News, Google, Chi più ne ha più ne metta! :-)

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lunedì 27 aprile 2009

OpenRemote: iPhone e la domotica

Marc Fleury e Mark Spencer hanno iniziato a sviluppare un interessante progetto: permetterci di controllare le apparecchiature elettroniche di casa usando l’iPhone, il tutto open source.

Il progetto, chiamato OpenRemote, è il primo esempio open source che interessa l’automazione domestica. Dato che gli apparecchi da controllare sarebbero tantissimi, l’obiettivo è quello di creare un apparato centralizzato di controllo, in modo da fornire ai vari sviluppatori tutte le informazioni necessarie e i plug in per ottimizzare i vari prodotti e renderli compatibili con OpenRemote.

Il tutto sarà poi controllabile usando un’applicazione per iPhone e un collegamento wireless: immaginate quindi di poter accendere e spegnere le luci, controllare il televisore o spegnere la lavatrice semplicemente utilizzando il melafonino!

Il progetto è quindi davvero interessante e potete seguirne gli sviluppi, o chiedere maggiori info, sul sito ufficiale.

Questo conferma la mia idea di iPhone: non tanto come un cellulare, ma come una sorta di interfaccia fra l'uomo ed il mondo digitale/elettronico.


venerdì 20 marzo 2009

Il multitouch secondo Jeff Han


Forse il suo nome dice poco o nulla a chi starà leggendo... Jeff Han lavora sulla tecnologia del multitouch, e per questo ha fondato un'azienda (la Perceptive Pixel) che sviluppa questi concetti. E in un'intervista rilasciata qualche mese fa a Wired parla degli sviluppi del multitouch; offrendo un punto di vista decisamente interessante.

Han parte da una semplice constatazione: quarant'anni di interfacce hanno il loro peso, imprimono abitudini di cui ci si deve assolutamente liberare se si vuole davvero creare qualcosa di innovativo. "Come Yoda", afferma, "occorre disimparare per imparare".
Effettuare uno zoom con due dita (il riferimento a Apple e al suo iPhone è evidente), è come grattare la superficie del multitouch. Se si vuole ottenere un vero multitouch occorre perciò allontanarsi dai concetti di tastiera e mouse che questi apparecchi propongono, e che certe aziende (come Microsoft), presentano come innovativi.
Qui Han spiega che i sistemi operativi attuali non sono in grado di gestire il multitouch, e di scatenarne quindi tutto il potenziale. Per questa ragione la sua azienda lavora su un sistema operativo proprio, concepito e realizzato attorno al multitouch. Secondo Han solo così ci si potrà liberare delle interfacce attuali.

La corsa al multitouch appare al momento una nuova moda, cui si piegano volentieri molte aziende, afferma Han. Si registrano brevetti, e questo appare ovvio. Quello che appare meno ovvio è alla lunga il proliferare incontrollato di soluzioni diverse tra loro per ottenere la medesima cosa, con l'effetto di creare confusione negli utenti chiamati poi a gestire queste nuove interfacce. Ci vorrebbe quindi una sorta di autorità garante, capace di dettare delle regole comuni e condivise.

Han critica ancora certe aziende perché usano la terminologia "multitouch" per poi proporre apparecchi che funzionano al massimo con "two-touch". Questo può recare dei danni, e generare quindi confusione. Per questo Han preferisce parlare del "vero multitouch", e per smarcarsi da quello che fanno le aziende già presenti sul mercato, conserva la propria azienda lontana dalla realizzazione di dispositivi per il mercato "consumer". Al momento il suo mercato di riferimento sono le aziende. C'è molto ancora da lavorare, e per questo Han preferisce rivolgersi ad un mercato magari piccolo, ma altamente sensibile e attento a questo tipo di tecnologia. Poi, si potrà travasare l'esperienza acquisita in prodotti per il largo pubblico.
"E' importante", spiega Han, "non usare questi nuovi sistemi per ordinare qualcosa al ristorante" (allusione a Microsoft). E' meglio invece cercare di capire come il multitouch può essere impiegato utilmente per visualizzare delle presentazioni, oppure delle informazioni. Come può un ingegnere manipolare liberamente le parti di un motore? Questa seconda Han è la sfida.

Han indica anche una possibile via per ottenere questa tecnologia. Parla infatti di materiali che riconoscono e misurano il livello di pressione di ciascun dito della mano. Ed entro qualche mese (Han afferma un paio di mesi), si potrà vedere qualcosa al riguardo.
Non parlate del film "Minority Report" a Jeff Han: lo odia. Le interfacce solo gestuali non funzionano. Occorre piuttosto offrire all'essere umano un ritorno tattile, anche se Han non esclude che in futuro lontano le due cose non possano ritrovarsi assieme.

venerdì 13 marzo 2009

Test sui nuovi iMac


Martedì Apple ha aggiornato iTunes e l'iPod Shuffle, introducendo varie novità. La scorsa settimana, invece ha aggiornato la gamma dei computer desktop, vale a dire iMac, Mac mini e Mac Pro.

Engadget ha pubblicato un test, dove il nuovo iMac da 24″ e CPU da 2.93 GHz viene confrontato col modello precedente e con gli attuali MacBook.

Quello che emerge è che le prestazioni del nuovo iMac risultano quasi identiche a quelle del MacBook Pro da 17″, cosa che non sorprende, siccome la differenza maggiore è nella GPU.
I test dimostrano inoltre un miglioramento nelle performance rispetto al modello precedente di iMac, anche se non in maniera sostanziale.

In particolare, si nota un leggero miglioramento nelle prestazioni della CPU (nonostante la frequenza di lavoro più bassa), e un miglioramento maggiore col test grafico Quartz. Le differenze nelle prestazioni di OpenGL sono invece minime.

Morale della favola, se vole comprare un computer da tavolo Apple, questo è il momento ideale e ricordate che se siete studenti avete diritto ad uno sconto. Qui i prezzi scontati per studenti.

lunedì 23 febbraio 2009

Bluetooth sposerà WiFi


Falliti i progetti di matrimonio con la tecnologia Ultra-Wideband (UWB), la stessa alla base dell'imminente Wireless USB, la tecnologia Bluetooth convolerà presto a nozze con WiFi. Dopo circa un anno e mezzo di lavoro, Bluetooth Special Interest Group (SIG) sembra ormai vicino a pubblicare la specifica Alternate MAC/PHY, che combinerà i vantaggi di Bluetooth, quali la possibilità di instaurare rapidamente connessioni paritetiche (P2P) fra più dispositivi, con l'elevata velocità di trasferimento dati di WiFi.

Al fine di ottimizzare la durata della batteria, la nuova specifica prevede che WiFi venga utilizzato solo quando realmente necessario: ad esempio, per trasferire file di grandi dimensioni o fare lo streaming di contenuti multimediali. In pratica, dunque, i dispositivi capaci di supportare il neo-standard continueranno a cercarsi e connettersi tra loro utilizzando Bluetooth: non appena gli utenti avvieranno un trasferimento o la riproduzione di contenuti in streaming, la comunicazione verrà passata al layer 802.11b/g, che trasferirà i dati alla velocità massima di 54 Mbps (il supporto a 802.11n verrà probabilmente aggiunto in futuro). Una volta che il trasferimento o lo streaming sarà finito, WiFi verrà disconnesso e il controllo tornerà a Bluetooth.

Bluetooth SIG afferma che Alternate MAC/PHY potrà essere utilizzato, ad esempio, per sincronizzare la libreria di musica tra PC e lettore MP3, stampare una foto direttamente dalla fotocamera, o inviare verso un televisore un video memorizzato su un dispositivo mobile.

La cosa più interessante è che, stando a quanto spiegato da un manager di Broadcom, alcuni dei propri chip wireless supportano già Alternate MAC/PHY: ciò lascia intendere che certi dispositivi mobili oggi in commercio possano avvalersi della simbiosi tra Bluetooth e WiFi con un semplice aggiornamento del firmware o del software di sistema.

Le funzionalità contemplate dalla specifica Alternate MAC/PHY sono rese possibili dal servizio Service Discovery del protocollo Bluetooth, capace di negoziare connessioni wireless utilizzando altri protocolli di rete.

Essendo una sorta di protocollo intermediario, Bluetooth rende di fatto possibile l'interoperabilità fra tecnologie wireless differenti, semplificando significativamente la comunicazione fra i dispositivi mobili. Alcuni osservatori affermano però che sarebbe assai più positivo se il mercato convergesse verso uno standard unico, o al massimo due: la coesistenza di più tecnologie wireless, seppure ciascuna ottimizzata per un certo ambito d'impiego, moltiplica i circuiti radio integrati nei dispositivi mobili e, di conseguenza, il loro costo, la loro dimensione e il loro consumo di energia.

Bluetooth SIG prevede di pubblicare la versione finale di Alternate MAC/PHY intorno alla metà di quest'anno, ma i più ottimisti parlano di aprile.